
Linee guida ENEA per il monitoraggio delle Diagnosi energetiche nel settore industriale
Autore: Luciano Telli
Durante la nostra attività di consulenza energetica, spesso i nostri clienti ci chiedono come primo step un supporto per costruire un sistema di acquisizione dati che possa essere davvero utile per fornire le giuste informazioni da porre alla base delle scelte di investimento e di gestione degli impianti.
L’approccio corretto, quando si effettua una diagnosi di consulenza energetica, dev’essere basato sulla significatività dei vari centri di costo energetico per creare un elenco di misure energetiche basate su tale logica, arricchito, ove possibile, non solo dalle informazioni di consumo ma anche di produzione sia in senso industriale (pezzi/tonnellate prodotte) che energetico (Sm3 aria compressa/vapore).
Contatta l’autore: luciano.telli@progettoenergiaefficiente.it
Questa metodologia ha portato significativi risultati soprattutto a chi l’ha seguita passo dopo passo negli anni precedenti l’introduzione delle Diagnosi Energetiche obbligatorie con il D.Lgs. 102 del 2014; essi infatti hanno potuto godere di una base informativa qualitativamente e quantitativamente superiore rispetto a chi aveva affrontato il tema con poche e “spannometriche” informazioni. Chi acquisisce dati in continuo e dispone di un prezioso storico, non solo sa quanto, ma anche quando, come, dove e perché (in qualche caso anche chi…) si consuma energia in azienda. Tutte informazioni che in mano ad un EGE per la Diagnosi Energetica diventano strumenti potenti ed indispensabili per una corretta pianificazione degli interventi.
A supporto di questa tesi, nel maggio del 2017 ENEA ha pubblicato le prime “Linee Guida per il Monitoraggio Energetico”, prima per l’ambito industriale in generale, e poi anche per il terziario, raffinando i modelli sui vari settori verticali (GDO, Banche,..). Il modello proposto ricalca quanto asserito inizialmente, con una parzializzazione dei consumi energetici secondo livelli progressivi di disaggregazione che, peraltro, sono alla base delle analisi minime richieste da ogni Diagnosi Energetica. Le Linee Guida, oltre a fornire un chiaro metodo anche per chi vuole cimentarsi nel fai da te, sanciscono tuttavia che le Diagnosi del 2019 dovranno essere supportate da tale livello di informazioni, raccomandando che le campagne di misura coprano i consumi dell’intero anno di riferimento, il 2018.
Durante il primo quadriennio di obbligo le sanzioni per Diagnosi incomplete sono state rare e lievi, ma ENEA ha già dichiarato in più occasioni che in questo secondo ciclo l’attenzione sarà alta, e i controlli più ferrei e frequenti.
Ma come si deve comportare un imprenditore o un Energy Manager che non si è ancora avvicinato alla questione e con il secondo semestre alle porte? Si è ancora in tempo per correre ai ripari, ma solo se supportati dalla giusta consulenza. Il nostro consiglio è di non andare oltre giugno 2018 per evitare qualsiasi contestazione e rimanere tranquilli.
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