Le nuove norme del Risk based thinking
Fabrizio Fujani, Business Stream Manager di TÜV Rheinland Italia (filiale italiana di TÜV Rheinland, leader internazionale nel campo della certificazione di prodotti, servizi e sistemi di gestione) opera da più di 15 anni nel mondo della conformità normativa e delle certificazioni.
Tra i corsi organizzati da TÜV Rheinland Italia, è molto utile per gli imprenditori quello dedicato al Risk Based Thinking. Gli incassi delle vendite, la loro rateazione, i loro ritardi (o mancati incassi) sono una delle cause principali delle difficoltà delle imprese in particolare in questo periodo di crisi economico-finanziaria. Pertanto è opportuno saper gestire correttamente il credito concesso ai clienti, per valutarne gli impatti sulla rischiosità aziendale.
L’introduzione o l’affinamento di adeguate procedure di analisi, valutazione, mitigazione del rischio di credito con l’utilizzo di strumenti informatici (più o meno complessi) a supporto delle decisioni della rete commerciale, in una ottica di integrazione nei sistemi, può consentire di razionalizzare e limitare i rischi derivanti dall’inadempimento della clientela.
“Oggi sono arrivate le nuove norme internazionalmente riconosciute che richiamano il concetto del Risk Based Thinking e il mercato si sta chiedendo come operare in questo ambito – dichiara Fujani – Abbiamo strumenti che ci permettono di analizzare le aree di rischio in maniera trasversale a tutte le aziende in un’ottica di continuità operativa“. Insomma, impariamo ad usarli.
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