Autore: redazione
Le batterie al sale? Una valida alternativa ecologica e sicura a quelle al litio, e non solo.
Ne abbiamo parlato con Simone Rambaldi, direttore tecnico di Power X, start-up nata nel 2018 con l’obiettivo di offrire al mercato soluzioni energetiche tecnologiche a basso impatto ambientale, efficientando l’accumulo e la produzione di energia attraverso l’utilizzo di tecnologie green all’avanguardia.
Batterie al sale: intervista a Simone Rambaldi di Power X
Chi sei e come sei arrivato a occuparti di batterie al sale?
Ho avuto il mio primissimo contatto con il mondo elettrico nel 1988, quando ho assistito al Gran Premio di Formula E al Castello Sforzesco. Quel giorno ho capito mi sarebbe piaciuto lavorare in quel mondo, ma il mio era ancora di un desiderio molto ancestrale. Negli anni seguenti ho lavorato come informatico, ma il punto di svolta è arrivato nel 2010 quando, grazie al progetto “Corrente in movimento” patrocinato da CNR ed ENEA (l’Agenzia Nazionale per l’Efficienza Energetica), sono tornato a occuparmi di elettrico.
Da quel momento ho lavorato quasi principalmente nel mondo automotive-nautico.
Un giorno, in occasione di una gara di Formula E a Roma, ho conosciuto alcuni componenti del team di Power X che mi hanno raccontato il loro progetto. All’epoca mi occupavo di colonnine di ricarica e avevo appena iniziato dei nuovi progetti, ma le loro idee e la loro mission mi incuriosivano. Così, appena sono riuscito a chiudere i progetti in corso, li ho ricontattati. Oggi sono direttore tecnico di Power X.
In cosa consiste il tuo lavoro?
Principalmente nel rendere solide le macchine che abbiamo, far sì che siano utilizzabili, ad alta affidabilità, controllabili da remoto. Il mio obiettivo è internalizzare il know-how che adesso è sparso tra i vari fornitori e farlo nostro per progettare anche la seconda generazione di macchine.
Quale è la missione di Power X?
Far sì che le batterie al sale diventino un’alternativa, anzi… l’alternativa ai soliti storage al litio e fare in modo che il mondo dei generatori venga efficientato.
A oggi i generatori non sono usati in maniera ottimale: associandovi una batteria ne aumenteremmo tantissimo l’efficienza, riducendone di molto l’impatto ambientale.
Per alcuni motivi non tutti possono usare il litio, ma oggi l’alternativa esiste, ed è più che valida.
La batterie al sale hanno grandi pregi. Pensiamo anche solo alle materie prime di cui sono composte: si creano con elementi (ferro, nickel, sodio) che si trovano praticamente per strada, non certo in miniera. Basti pensare che le batterie al sale sono nate negli anni ’80per fare storage nei Paesi africani.
Un altro grande vantaggio è quello della sicurezza: le batterie al sale non bruciano, non prendono fuoco, quindi sono molto più gestibili quando devi lavorare in zone a rischio incendio, come per esempio in prossimità di carburanti.
Infine hanno un’impronta ecologica bassissima e non hanno problemi di smaltimento.
Che risultati avete raggiunto a oggi?
Molto buoni. Nelle nostre installazioni pilota, in cui le nostre batterie sono state collegate a dei generatori a noleggio, il consumo di carburante si è praticamente dimezzato. In questo modo chi noleggia un generatore ha un grande beneficio perché paga meno carburante, oltre a inquinare meno (perché meno cose bruci meno inquinamento fai).
Grazie alle batterie al sale non solo si riesce a far consumare meno un generatore, ma si possono usare anche macchine più piccole, più leggere, più economiche, scatenando un vero e proprio circolo virtuoso. Questo vale naturalmente per l’utilizzo di qualsiasi tipologia di batteria, ma in più la batteria al sale ti permette di intervenire in luoghi e situazioni in cui il litio non è ben visto, come tutti quei casi in cui ci sono problemi di gestione del carico d’incendio.
Qual è il costo delle batterie al sale?
Rispetto alle batterie al litio, quelle al sale costano leggermente di più ma solo perché non ci sono ancora economie di scala. Al momento, ovunque ci sia una batteria (storage, telefonini, computer, auto elettriche, ecc.), di solito si tratta di una batteria al litio. Dato che le batterie al sale non sono altrettanto versatili (consideriamo che prima di poter funzionare devono scaldarsi, inoltre sono più pesanti rispetto alle cugine al litio) è normale che per il momento si tratti solo di una produzione di nicchia.
Oggi, però, grazie a questa nuova forte spinta a montare sempre più batterie, sono ripartiti diversi progetti di ricerca e sviluppo su questa tecnologia che prima erano stati abbandonati. La speranza, dunque, è che per rispondere alla sempre maggiore richiesta del mercato, la domanda di batterie al sale cresca abbastanza da creare economie di scala e da rendere questo prodotto accessibile a tutti.
Quali sono le prospettive per il futuro?
Quella che oggi è solo una nicchia, in realtà può diventare un mercato gigantesco.
Immagino un futuro in cui le batterie al sale verranno utilizzate dalle colonnine di ricarica, come storage condominiale, in tutte le industrie in cui c’è del calore (sì, perché essendo molto calde, le batteria al sale possono fare anche da storage termico oltre che elettrico). Dovunque oggi c’è una spina elettrica, vuol dire che c’è spazio per una batteria.
Sarebbe bello poter scalare la produzione anche in loco. Al momento le nostre batterie sono prodotte in Europa su piccola scala, quindi con i costi alti della piccola produzione, ma nulla ci vieta di espanderci in misure molto più grandi, arrivando presto a costruire da soli le nostre batterie.
La cosa più importante, però, sarebbe imparare tutti a gestire meglio l’energia. Il nostro Pianeta riceve dal sole molta più energia di cui l’umanità ha bisogno, energia che noi però stiamo buttando via, preferendole energie non rinnovabili e distruggendo così l’unica casa che abbiamo.
Perché lo facciamo? Cosa ci impedisce di sfruttare l’energia gratuita e pulita che abbiamo a disposizione?
Potrei parlare di complotti o poteri forti per “fare colpo”, ma purtroppo la verità è che è solo una questione di pigrizia, quella pigrizia innata dell’uomo che non cambia le cose finché non viene costretto. Siamo circondati da persone che guardano solo il proprio orticello e pensano che è inutile salvare il Pianeta, dato che quando collasserà loro se ne saranno già andati. L’umanità non ha mai avuto lo sguardo rivolto al futuro, lo dimostra il fatto che da quando è nato l’uomo è nato il concetto di guerra (e non c’è nulla di più inquinante e deleterio di una guerra).
D’altra parte ogni cambiamento genera cambiamenti, e questi in genere fanno paura.
Dobbiamo invece iniziare a pensare in modo proattivo per il nostro futuro.
Dobbiamo tenere il Pianeta da conto non solo per noi, ma anche per figli e per i figli dei nostri figli.
L’energia c’è ma la stiamo buttando via, o comunque non la stiamo utilizzando in maniera corretta, a partire dai piccoli comportamenti. Pensiamo a tutti quei negozi che tengono l’aria condizionata a mille e le porte aperte.
Sono tanti gli aspetti che fino a oggi nessuno ha mai considerato perché c’era l’illusione che grazie al petrolio avremmo potuto usufruire a volontà di energia a basso costo. Il prezzo più salato, però, lo stanno pagando le generazioni future, perché nessuno ti regala niente.
Chi è Power X
POWERX TECHNOLOGY INNOVATION S.r.l. è una start up innovativa, fondata nel 2018 con la mission di offrire al mercato in continua e rapida evoluzione, delle soluzioni energetiche a basso impatto ambientale. Grazie ad esperienze trasversali dei suoi soci fondatori, maturate in ambiti differenti dall’automazione industriale alla conversione, accumulo e produzione di energia elettrica, POWERX TECHNOLOGY INNOVATION S.r.l. si pone come interlocutore credibile e partner nello sviluppo di sistemi ibridi di accumulo e generazione di energia. Il sistema di qualità aziendale è in corso di verifica e certificazione ISO9001.
Per maggiori informazioni: https://www.power-x.it/
batterie al sale
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